Confraternita dei zafarani cruski
- marblumetti
- 11 feb
- Tempo di lettura: 2 min

L’8 febbraio 2025, Altomonte ha vissuto una giornata davvero speciale, in cui il cibo, la tradizione e la convivialità si sono fusi in un abbraccio caloroso. Le varie confraternite, ognuna portatrice di un pezzo unico della storia gastronomica, si sono riunite per condividere non solo i propri prodotti tipici, ma anche storie, tecniche antiche e quel senso di appartenenza che rende il nostro territorio così straordinario.

La giornata è iniziata con un’atmosfera di autentico calore umano: tra sorrisi e strette di mano, si respirava l’idea che la convivialità viene prima di tutto. Non si tratta solo di mostrare un prodotto, ma di far rivivere le radici che hanno plasmato l’identità di ogni borgo, di ogni comunità. Un prodotto tipico, infatti, diventa il simbolo di un territorio, una guida per chi vuole conoscere e riscoprire la storia nascosta tra le pieghe delle tradizioni locali.
Durante il convegno si è parlato anche del valore della trasmissione: l’importanza di non lasciare che il patrimonio culturale vada perduto, ma di insegnarlo ai più giovani. In un’Italia ricca di eccellenze, ogni regione, e in particolare la nostra Calabria, ha tanto da raccontare. È stato bello constatare come, nonostante le difficoltà quotidiane e le sfide che gli agricoltori devono affrontare – soprattutto al Sud – l’agricoltura calabrese stia vivendo una rinascita, con prodotti di nicchia che stanno finalmente trovando il loro spazio non solo sulle tavole locali, ma anche nei mercati più esigenti.
Un aspetto particolarmente toccante della giornata è stato il rituale dello scambio dei doni tra le confraternite, un gesto simbolico che ha sottolineato l’importanza della reciprocità e della valorizzazione dei saperi antichi. Le confraternite hanno così offerto un pezzo di storia e di cultura, invitando tutti a riscoprire la bellezza dei prodotti tipici e il significato profondo che essi hanno per la comunità.

Altomonte si è confermata come il luogo ideale per un simile incontro, in cui la cucina, nelle sue forme più genuine e autentiche, diventa il linguaggio comune capace di unire le persone. L’evento ha dimostrato che, anche in tempi difficili, la riscoperta e la valorizzazione delle radici possono essere un potente motore di cambiamento, capace di dare nuova linfa alle tradizioni e di far conoscere al mondo la ricchezza di una terra che ha tanto da offrire.
La giornata ha lasciato un segno profondo: un invito a continuare a raccontare e a vivere la cultura del gusto con passione, a credere che ogni prodotto tipico possa essere una finestra aperta su un passato ricco di sapienza, capace di illuminare il presente e il futuro del nostro amato territorio.
Comments